Dopo aver recuperato
Francesco e Valentina dalle loro attività sportive, spero di poter tornare a
casa, riscaldare una pizza surgelata da dividere in tre ed andare a letto. Ma
ovviamente ho scordato di comprare l’acqua e la pizza salva cena. E cosa c’è di peggio di una lezione di Pilates? Andare
al market con i propri figli. Ecco cosa c’è.
Non so come ma,
nonostante la pioggia e la leggera irritazione conseguita al “quando torna
papààà” di Valentina riesco a raggiungere il piccolo supermercato all’angolo. Lo
squillo del telefono arriva quando sono alla cassa. Lo so che non dovrei
rispondere, ma non resisto e lo faccio lo stesso. È Sabina.
“Allora state arrivando?”
Domanda.
“Arrivando? Dove?”
“A casa... per la cena! Non
ti sarai dimenticata?”
“Eh? Io? Dimenticata? Assolutamente.
Il tempo di portare la spesa a casa ed arriviamo”.
Ovviamente me n’ero
dimenticata eccome ma, in certi casi, è meglio negare anche di fronte
all'evidenza. Un po' come quando si viene scoperti con l'amante dentro il letto:
“Caro, ti giuro, non è come sembra”.
Arrivo a casa e porto su
le buste della spesa, che sento stranamente più pesanti, considerato che quattro
mani cercano di frugarci dentro per cercare patatine in busta e biscotti al
cioccolato. Mentre con una mano
sistemo l’acqua nel ripiano del ripostiglio, con l’altra maneggio il cellulare
per leggere il messaggio che Igor mi ha mandato un'ora fa. È un permaloso, se
non gli rispondo entro due ore si offende.
Domani a casa mia alle 10.00. È successa una tragedia. Vieni da
sola. P.s. Appuntamento in Agenzia per domani sera alle 17.00. Ho già avvisato
Marta.
Provo subito a
richiamarlo, ma poiché mi risponde la segreteria telefonica sono costretta ad inviargli
un messaggio vocale: “Ehh ehmm sono io, Lara. Cos’è successo? Rispondi al
telefono. Comunque domani mattina Francy e Valentina sono a casa perché tutte
le scuole sono chiuse per la derattizzazione e...” biiiiii.
Odio le segreterie
telefoniche. Richiamo. “Insomma, rispondi al telefono accidenti... ciao!”
Igor mi risponde con un
altro messaggino.
Tratto
dal libro “Forse sì” di Stefania Corda
Nessun commento:
Posta un commento