martedì 22 maggio 2018

Uno sprazzo di vita quotidiana



Dopo aver recuperato Francesco e Valentina dalle loro attività sportive, spero di poter tornare a casa, riscaldare una pizza surgelata da dividere in tre ed andare a letto. Ma ovviamente ho scordato di comprare l’acqua e la pizza salva cena. E cosa c’è di peggio di una lezione di Pilates? Andare al market con i propri figli. Ecco cosa c’è.

Non so come ma, nonostante la pioggia e la leggera irritazione conseguita al “quando torna papààà” di Valentina riesco a raggiungere il piccolo supermercato all’angolo. Lo squillo del telefono arriva quando sono alla cassa. Lo so che non dovrei rispondere, ma non resisto e lo faccio lo stesso.  È Sabina.

“Allora state arrivando?” Domanda.
“Arrivando? Dove?”
“A casa... per la cena! Non ti sarai dimenticata?”
“Eh? Io? Dimenticata? Assolutamente. Il tempo di portare la spesa a casa ed arriviamo”.

Ovviamente me n’ero dimenticata eccome ma, in certi casi, è meglio negare anche di fronte all'evidenza. Un po' come quando si viene scoperti con l'amante dentro il letto: “Caro, ti giuro, non è come sembra”.

Arrivo a casa e porto su le buste della spesa, che sento stranamente più pesanti, considerato che quattro mani cercano di frugarci dentro per cercare patatine in busta e biscotti al cioccolato. Mentre con una mano sistemo l’acqua nel ripiano del ripostiglio, con l’altra maneggio il cellulare per leggere il messaggio che Igor mi ha mandato un'ora fa. È un permaloso, se non gli rispondo entro due ore si offende.

Domani a casa mia alle 10.00. È successa una tragedia. Vieni da sola. P.s. Appuntamento in Agenzia per domani sera alle 17.00. Ho già avvisato Marta.

Provo subito a richiamarlo, ma poiché mi risponde la segreteria telefonica sono costretta ad inviargli un messaggio vocale: “Ehh ehmm sono io, Lara. Cos’è successo? Rispondi al telefono. Comunque domani mattina Francy e Valentina sono a casa perché tutte le scuole sono chiuse per la derattizzazione e...” biiiiii.
Odio le segreterie telefoniche. Richiamo. “Insomma, rispondi al telefono accidenti... ciao!”

Igor mi risponde con un altro messaggino.


Tratto dal libro “Forse sì” di Stefania Corda

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